Isola pesca, il mare di Isola delle Femmine a miglio zero.
Isola pesca è una cooperativa di pesca di Isola delle Femmine, un piccolo comune vicino Palermo noto per la sua spiaggia e per gli splendidi tramonti. Consta di due imbarcazioni Anna ed Azzurra.
Abbiamo incontrato Giovanni Lucido e Walter Bertucci, armatori della cooperativa che si definiscono pescatori in cucina.
Hanno avviato per diversificare le attività della della cooperativa un ristorante, che si chiama Isola Pesca come la cooperativa, che si trova in piazza, vicino la chiesa, ed è inconfondibile per i colori azzurri tipici delle atmosfere marinare siciliane.
La cifra importante è che qui si trasforma il pescato del giorno proveniente dalle imbarcazioni della cooperativa. Trasformare direttamente il pescato consente una crescita del valore del prodotto, di fatto aumentando i redditi dell’attività di pesca. Parimenti dà al consumatore la certezza di consumare un prodotto fresco i cui ricavi sostengono direttamente la piccola pesca tradizionale, dal momento che in questo modo sono state abolite tutte le intermediazioni.
Giovanni ci racconta della sua vita a terra, è un pescatore orgoglioso della sua storia familiare ed anche della sua barca. È prestato al ristorante, un progetto del quale comprende l’importanza proprio per la capacità di creare valore per il proprio lavoro ed il proprio territorio.
Dai racconti di Giovanni racconti traspare che il mare gli manca ed ogni tanto prova invidia per i colleghi della cooperativa ed i fratelli impegnati in mare.
In realtà i suoi racconti sono in bilico tra il fascino che su di lui esercita il mare, con la promessa di solitudine incertezza ed ignoto, che si contrappone alle certezze ed alla routine della vita a terra, con la sua sicurezza ma anche con la sua prevedibilità ed ordinarietà.
L’idea del ristorante nasce nel 2020, durante il lockdown. Come tutti anche i pescatori hanno subito il contraccolpo delle chiusure, economicamente e moralmente. Durante quel periodo matura la speranza che alla riapertura le gente avrà voglia di uscire e socializzare. In quei mesi il progetto prende forma. È anche un modo per combattere e superare l’angoscia di quei giorni. Effettivamente alla riapertura sono stati travolti dal successo di pubblico e di critica. Come potete verificare facilmente guardando le recensioni sui principali siti.
E c’era da aspettarselo. Certamente quasi impossibile trovare qualche ristoratore che possa dirvi l’esatto posto ed orario in cui è stato pescato il pesce che state mangiando.
Accanto al pescato della marineria di Isola, in questo periodo abbondantissima la Lampuga, possibile trovare anche il pescato di Terrasini, e non mancano i prodotti di Mazara del Vallo e Sciacca. Pescato locale che prendono dai colleghi.
Dietro il progetto del ristorante c’è una molto significativa visione del mare. Giovanni ha chiara l’esigenza di dare valore al pescato per ridurre il più possibile il carico di pesca sul mare. Rispetto per una risorsa, quella ittica, che si va esaurendo progressivamente nel Mediterraneo. Trasformare il pescato significa aumentare il reddito per la cooperativa riducendo la quantità di pesce da pescare per garantirsi il reddito necessario. In altre parole è una chiusura di filiera che supporta anche l’ambiente. Dalle sue parole traspare un grande rispetto per il mare ed anche una riflessione critica su come certa pesca possa danneggiare il mare e la stessa immagine dei pescatori.
I ragazzi di Isola Pesca hanno un approccio decisamente moderno al proprio lavoro. Da qualche mese gestiscono il mercato ittico di Isola delle Femmine. Un progetto avviato diversi anni or sono e che ha preso finalmente forma. Il mercatino del pescato locale fortemente voluto dal Capitano Toti Lucido già Assessore alla pesca del Comune di isola delle Femmine e Presidente del Cogepa Palermo Ovest ( Consorzio di gestione della piccola pesca artigianale) da sempre importante figura di riferimento per la marineria di isola delle femmine e le marinerie limitrofe, nasce con lo scopo di offrire un punto organizzato per la vendita diretta del pescato ai consumatori. Ma è oggi sopratutto una scommessa vinta dalla nuova amministrazione guidata da Orazio Nevoloso, che proveniente da una famiglia di pescatori aveva chiara l’importanza di un luogo pulito e a norma nel quale consentire ai pescatori di vendere direttamente il proprio pescato. “La struttura non era mai entrata in funzione – spiega il Sindaco – e c’era il rischio concreto di dover restituire l’intera somma del finanziamento alla Comunità Europea. Il processo amministrativo e sul territorio è stato complesso e ha coinvolto il Dipartimento regionale della pesca e la Prefettura“. ”L’avvio del mercato – continua – è la risposta più importante che potevamo dare alla marineria e contestualmente ai tanti consumatori del nostro pescato.”
Quella del mercato è una soluzione che da una parte consente di aumentare il reddito dei pescatori e dall’altra consente ai consumatori di spendere meno ed avere certezza di un prodotto freschissimo.
Il meccanismo sembra funzionare dal momento che è in aumento costante il flusso di clienti da Palermo.
Ma Giovanni e Walter sono già oltre. Il loro progetto è quello di fare evolvere il mercato nella direzione di un luogo di degustazione delle specialità ittiche. L’idea è quella di trasformare in tarda mattinata ed in serata il mercato, dopo la vendita del pesce fresco, in un luogo di consumo del prodotto trasformato in loco. Un idea che, con tutti i distinguo del caso, ci ha ricordato il mercato de la Boqueria di Barcellona , che da luogo di commercio del pescato è oggi un tempio della gastronomia del pesce della città catalana.
Isola Pesca è un posto da visitare per un contatto diretto con il mondo della pesca. Una occasione per gustare pesce fresco. Un modo concreto per sostenere la piccola pesca artigianale oggi fortemente a rischio a causa di inquinamento e pesca industriale.